Guernica
– di Pablo Picasso
“...
Avete fatto voi quest'orrore, Maestro?”
“No,
è opera vostra!”
Questa è la risposta che
si dice Pablo Picasso abbia dato ad un ufficiale tedesco in visita al
suo studio, dopo l'esclamazione di quest'ultimo alla visione di
“Guernica”. “Guernica” è una delle opere più famose di quel
genio assoluto, ed innovatore, che fu Picasso. Venne realizzata in
onore, e memoria, dell'omonima città spagnola bombardata nell'aprile
del 1937.
In essa, sono
rappresentate alcune figure (persone, animali, edifici) completamente
straziate dalla violenza cieca e brutale del bombardamento. La scena
costruita dall'artista è di una potenza, e drammaticità, veramente
notevoli: gli sguardi vitrei (persi nel vuoto), le forme deformi, il
caos ed il disordine, le grida di dolore e di disperazione che paiono
levarsi dalle bocche dei soggetti rappresentati, sono quanto di più
realistico e tremendo si possa associare ad una scena di guerra.
Per questo, “Guernica”
è un capolavoro assoluto. E', fra tutte le opere realizzate nella
storia (fino ad oggi), quella in cui l'impegno civile applicato
all'Arte si mostra nella sua migliore ed efficace espressione. Del
resto, è anche il quadro emblema di un artista (Picasso, per
l'appunto) che ha fatto del suo “schierarsi” nelle scelte morali
e democratiche del proprio Tempo un grande punto di comunicazione
artistica.
Oltre a tutte queste
cose, però, “Guernica” è anche e soprattutto tremendamente
attuale. Credo, infatti, che il messaggio principale di quest'opera
sia quello di invitare l'osservatore a fermarsi a riflettere sulla
“disumanizzazione” che la guerra porta con sé. Il nostro
cosiddetto Mondo “civilizzato”, da una ventina di anni a questa
parte, è immerso in un lungo e sordido conflitto internazionale
(quella che, in maniera molto lungimirante, Papa Francesco ha
definito “la terza guerra mondiale, combattuta a pezzi”).
In questi vent'anni,
siamo stati abituati a sentire tante (troppe) definizioni sulla
guerra: guerra “preventiva”, guerra “santa”, guerra “che
porta la democrazia”... In realtà, io credo che l'unica cosa che
una guerra (o un atto terroristico) possa portare con sé è solo
morte e disperazione.
Ecco, dunque, che
“Guernica” diventa Sarajevo, Baghdad, o Aleppo dei giorni nostri.
Ecco che l'Arte “impegnata”, anche se creata decenni e decenni
addietro, continua ad essere cronaca e monito per gli uomini di ogni
Tempo. Ciò che manca, nel nostro Mondo moderno, è forse proprio
questo: voci di impegno civile, e sociale, che si alzino
dall'universo culturale... La nostra Società, immersa com'è in
tutti i suoi problemi, ha un enorme bisogno di artisti che parlino
alle coscienze “addormentate” dei propri concittadini. Per
carità... Alcuni che lo fanno, per fortuna, ci sono. Tuttavia, a
parer mio, sono sempre troppo pochi. La nostra realtà attuale, ad
esempio, necessita disperatamente di “poeti” che parlino e
denuncino ancora l'assurdità della guerra (ahimè, non è
anacronistico o fuori luogo farlo).
Certo...
L'idea di pensare di eliminare totalmente i “conflitti” dalla
vita dell'Uomo è un'utopia. Tuttavia, sono gli ideali a tenere in
vita, e a sospingere in avanti, l'Anima delle persone. L'Arte, e più
in generale la Cultura, servono soprattutto a questo: nutrire, o
quantomeno salvaguardare, le utopie a cui il Mondo non pensa più.
Al
di là dell'essere artisti o meno, però, ciascuno di noi può fare
qualcosa (nel suo grande/piccolo): la Pace, infatti, non sta soltanto
nel non avere guerre nel Mondo. La Pace, quella più vera ed
autentica, risiede soprattutto nel rapporto che abbiamo con noi
stessi e con le persone che ci girano attorno. Dunque, tutti possiamo
contribuire a costruire un Mondo con meno conflitti... Come? Creando
“rapporti di Pace” nella nostra realtà circostante, ed imparando
a conoscere e conoscerci (… magari con l'aiuto dell'Arte che, anche
in questo ambito, gioca un ruolo fondamentale e preziosissimo)!
Anima Blu