Alcuni giorni fa, precisamente il 2 gennaio, ho partecipato ad un evento denominato “I percorsi feriali della Pace... nel nome di Don Tonino Bello” (tenutosi nel comune di San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi).
In un clima sereno e familiare, si è
discusso di “Pace” (nella sua più ampia ed alta definizione).
Sul palco, fra momenti di riflessione e performances artistiche
(tutte di pregiatissimo livello), campeggiava una grande foto di Don
Tonino Bello. L'immagine sorridente del prete di Alessano (Lecce),
straordinaria figura che il destino ci ha tolto troppo presto, pareva
osservare e apprezzare ogni cosa.
Prima di parlare al
pubblico (ero uno degli ospiti della manifestazione), mi sono
scaturite in mente alcune riflessioni. La primissima, amara e dolce
allo stesso tempo, è stata: quanto sarebbero andati d'accordo Papa
Francesco e Don Tonino Bello... Entrambi facevano (anzi, fanno) parte
di quella Chiesa “sociale”, “impegnata”, “militante”.
Quella Chiesa che non resta chiusa nei conventi, o nelle astrazioni
metafisiche, ma che si “sporca le mani” (il pastore che “puzza”
dell'odore delle sue pecore, come ama spesso ripetere Papa
Bergoglio).
Chi mi conosce bene sa che non sono né
cattolico, né credente (mi piace piuttosto definirmi un libero
pensatore, agnostico). Tuttavia, forse anche per le esperienze
vissute con la mia famiglia (persone che hanno dedicato tutta la loro
vita al Vangelo e alla Fede), voglio molto bene alla Chiesa (Chiesa
intesa come “comunità di persone”). Credo che il Destino (o Dio,
per chi crede) ci abbia donato una grande, straordinaria figura: Papa
Francesco. Questo Pontefice, di cui scrissi già un articolo
all'indomani della sua elezione (che potete rileggere qui: http://animabluartista.blogspot.it/2013/03/il-vento-del-cambiamento.html),
è un grande e vero “rivoluzionario” (forse l'ultimo rimasto).
Nella mia mente, lo accosto a figure come Gandhi, Che Guevara, Martin
Luther King, o Nelson Mandela. Proprio dopo la morte di quest'ultimo,
mi venne da ragionare sul fatto che ci sarebbe stati da essere
davvero tristi se non avessimo avuto l'elezione di Bergoglio... Con
la scomparsa dell'ex Presidente sudafricano, infatti, il Mondo
avrebbe perso l'ultimo grande “rivoluzionario” ancora in vita (…
e un Mondo senza “rivoluzionari” è un Mondo che appassisce su se
stesso)! Per fortuna, è arrivato il Papa “venuto dalla fine del
Mondo” (come disse Bergoglio stesso, nella sua prima apparizione
pubblica), a donarci un po' di nuovo e fresco “vento
rivoluzionario”. Anche Don Tonino Bello era un rivoluzionario.
Purtroppo, il destino ha deciso di togliercelo davvero troppo presto.
Con Bergoglio si sarebbero certamente trovati sulla stessa lunghezza
d'onda. Mi piace pensare che c'è un lungo e sottile filo spirituale
che lega questi due grandi uomini (oltre lo Spazio e il Tempo). Don
Tonino, da lassù (o da qualunque altra realtà), sorride certamente
all'operato di questo Papa.
La seconda riflessione che mi è
scaturita riguardava il tema centrale del meeting, ovvero la Pace
(queste considerazioni sono state poi anche il nocciolo centrale del
mio intervento al pubblico). La Pace è un argomento di cui mi sono
occupato spesso, anche e sopratutto attraverso la mia Arte. Ho
dedicato molti quadri, poesie, canzoni, ed articoli (uno di questi lo
potete rileggere qui: http://animabluartista.blogspot.it/2012/10/litalia-e-il-nuovo-mondo-senza-guerre.html) a questo tema. E' il tema dei temi. Ci sono periodi in cui se ne
parla sempre... Altri, invece, in cui scompare quasi del tutto dal
dibattito pubblico. In genere, l'argomento della Pace salta fuori
quando c'è qualche matto (che si chiami George Bush, o Kim Jong
qualcosa) che minaccia di far scoppiare una guerra. La gente, in quei
casi, tira fuori dagli armadi le bandiere arcobaleno (un po'
stropicciate) e scende in piazza a manifestare. E' bellissimo,
intendiamoci. L'ho fatto anch'io (tante volte), e lo rifarei in mille
altre occasioni. Tuttavia, mi sono spesso domandato: è davvero
quella la strada per arrivare alla Pace? Basta andare a manifestare
con una bandiera arcobaleno in testa, per dirsi uomini e donne di
Pace? No. Ho notato infatti che, la maggior parte di quelle persone
che erano alle manifestazioni (me per primo), nella Vita di tutti i
giorni (quella che davvero conta), fanno/facciamo azioni che vanno
nel senso opposto all'ottenimento di una vera e duratura Pace. Mi
direte voi: la Pace inizia nei rapporti che si hanno con i parenti,
con gli amici, o con i vicini di casa (specie se antipatici).
E' vero. Tuttavia, a mio avviso, non è
ancora abbastanza. La Pace, quella più vera e più pura, inizia a
formarsi nel rapporto che abbiamo con un Essere molto speciale e
complicato: noi stessi. Come facciamo, infatti, ad essere in Pace con
gli altri (e quindi, con il Mondo...), se prima di tutto non siamo in
Pace con noi stessi? Per sapere se siamo in Pace, però, dobbiamo
prima sapere chi siamo...
La conoscenza di se stessi è un
aspetto che mi sta davvero molto a cuore. Insisto spesso su questo
tema (anche a costo di apparire ridondante). Conoscere se stessi,
infatti, è l'avventura più terribile ed emozionante che si possa
fare nella Vita. Solo capendo chi si è davvero, si può essere (o
cercare di essere) in Pace con tutti.
CONOSCERE e CAPIRE, ancora più di NON
VIOLENZA o altri, sono i termini chiave per arrivare alla Pace.
Conoscere e capire se stessi. Conoscere e capire gli altri. Conoscere
e capire la Società. Anche quest'ultimo punto, a mio avviso, è
molto importante.
Non serve a nulla, infatti, andare a
manifestare contro la guerra, se non si capiscono (o peggio, si
sostengono) i meccanismi sociali che portano a quella guerra. Tutti
sono pronti a scendere in piazza per dire un NO astratto ai conflitti
(è facile... Non costa nulla). Più difficile è invece capire, o
peggio combattere, la Società in cui viviamo immersi. La guerra,
infatti, nasce anche (e sopratutto) nei perversi ingranaggi del
nostro Capitalismo. Lo spirito dell'aggressività, da cui poi
scaturiscono tutti i conflitti, è figlio diretto di una Realtà in
cui l'unica cosa che conta è la COMPETITIVITA' forsennata (a tutti i
livelli). Se siamo bestie buttate in una gabbia, con un solo pezzo di
carne al centro, finiremo inevitabilmente con l'azzuffarci. Questo,
badate bene, capita tutti i giorni: sul nostro posto di lavoro,
nell'accesso ai diritti che ci spettano, nel rapporto con il nostro
“prossimo”.
La guerra è figlia di una Società in
cui al centro di tutto c'è il DENARO (e non l'Uomo...). Mi sembra
più che ovvio che se l'unica cosa che conta sono i BENI MATERIALI (o
valori come APPARIRE, POSSEDERE, COMANDARE, eccetera), ci possa poi
essere anche gente disposta a ribaltare il Mondo pur di averne sempre
di più.
Questa Società, anche per tutti i
motivi appena detti, è andata in crisi. Personalmente, non credo che
ne uscirà continuando a perseguire gli stessi schemi. La strada
giusta, ad esempio, non è continuare ad invocare la CRESCITA. La
“crescita a tutti i costi” è un altro di quei fattori che
portano alla guerra. E' un principio contro-natura (nella Vita è
IMPOSSIBILE crescere sempre)... Un principio che ha già fatto
parecchi danni (vedi alla voce “surriscaldamento del Pianeta”).
Insomma... Il discorso potrebbe essere
ancora davvero molto lungo e complesso. Il nocciolo di ciò che
penso, però, è che chi crede davvero nel principio della Pace non
può non partire da una critica sana e costruttiva a questa Società.
Il Papa, infatti, non perde occasione per ribadire quanto assurdo e
“anti-cristiano” sia questo sistema economico.
C'è bisogno davvero di iniziare ad
immaginare una Società diversa, con regole e valori diversi. Una
Società con al centro l'Uomo, e il Pianeta in cui viviamo. E'
l'unica strada per essere davvero certi di arrivare ad una Pace
duratura.
Prima di tutto, però, bisogna partire
da noi stessi (come già detto...). La prima grande, vera,
rivoluzione è capirci e comprenderci. Il secondo passo è rivolgere
il nostro sguardo alla Società in cui viviamo, e cambiarla con i
nostri gesti quotidiani (non è vero che non possiamo fare nulla,
perché troppo piccoli e insignificanti. Le nostre scelte giornaliere
cambiano radicalmente la Società...).
L'invito conclusivo che faccio a tutti
quanti è quello di impegnarsi, ogni giorno, nel costruire
piccoli-grandi gesti di Pace...
... Nel solco degli insegnamenti
d'importanti figure della Storia, come Don Tonino Bello, Papa
Francesco, Gandhi (e molti altri...), possiamo davvero contribuire a
cambiare il Mondo!
Un abbraccio.
Anima Blu