1)
Che cos'è l’Arte...
L'Arte,
per me, è tutto. Potrebbe sembrare la solita frase ad effetto, ma
non lo è. Quando dico che “l'Arte è tutto”, intendo questa
definizione proprio nella sua interpretazione letterale. Sono infatti
convinto che l'Arte, prima di essere un insieme di pratiche e
discipline, è soprattutto un Principio... Un Principio che avvolge
tutto e tutti, in ogni singolo istante dell'esistenza. Il Principio
dell'Arte, o se preferite della Creatività, è un fattore
determinante e imprescindibile della vita dell'Uomo (come lo sono il
Tempo, lo Spazio, e altri elementi indipendenti dalla volontà
umana...).
Esso
è presente in mille svariati momenti, e situazioni, della nostra
giornata. Può essere artistico, ad esempio, il modo in cui una
persona parla o si esprime. Può essere artistica l'idea geniale di
un imprenditore, la soluzione ad un problema, le modalità con cui
organizziamo e classifichiamo le nostre giornate. Può essere Arte,
insomma, tutto ciò che viene pensato, o reinterpretato, in chiave
creativa. Il Principio della Creatività/Creazione è il più vasto,
e nobile, strumento che l'Uomo ha a sua disposizione per riuscire a
vivere e migliorare la propria esistenza. E' stata proprio la
Creatività, infatti, a sospingere l'Uomo nel suo processo evolutivo.
Se oggi siamo quello che siamo, è anche grazie e soprattutto
“all'Arte allo stato latente” (a me piace definirla così...).
Questo Principio “latente” si trasforma, poi, in Arte vera e
propria, quando s'incanala nelle discipline che tutti conosciamo
(pittura, scrittura, musica, danza, eccetera). Ciò che, a mio
avviso, accomuna “Arte allo stato latente” e “Arte rivelata”
è proprio il concetto di miglioramento della vita dell'Uomo. Se,
infatti, un'idea creativa può aiutare a migliorare la vita pratica
di una persona, l'Arte “rivelata” agisce direttamente sulla parte
psichica ed emozionale dell'Uomo.
L'Arte
è quindi, per me, un formidabile strumento di comunicazione, volto
all'osservazione della Realtà circostante e alla sua
reinterpretazione in chiave poetica (con l'obiettivo finale di
coinvolgere e, se possibile, migliorare l'esistenza di tutti coloro
che ne entrano in contatto).
2)
L’Arte ha la funzione terapeutica di lenire il disagio
quotidiano...
L'Arte
è strettamente correlata con il tema del dolore. Basti pensare ai
più grandi artisti della storia (di qualunque campo espressivo essi
fossero: pittura, musica, o altro...): la maggior parte erano persone
assolutamente tormentate, con alle spalle vite terribili. L'Arte
migliore nasce proprio dai momenti di dolore, come strumento di
comunicazione della propria sofferenza (… o come metodo per
esorcizzare la stessa). La funzione di lenire il disagio quotidiano è
intrinseca all'Arte stessa... Essa, infatti, è uno strumento
naturale per riuscire a “mettersi in contatto” con la parte
migliore di noi. Quando ci cimentiamo in espressioni artistiche,
tiriamo fuori il meglio... Facendo ciò curiamo, automaticamente, il
nostro dolore (seppure per un tempo limitato).
Anche
per me è sempre valso, e vale tutt'ora, questo principio: l'Arte è
ciò che mi ha aiutato maggiormente, di fronte ai momenti di dolore
che ho incontrato nella mia vita (… e sono stati parecchi, a
partire da una condizione fisica estremamente dura). Ancora oggi,
quando mi approccio all'Arte, divento una persona “migliore”:
l'espressione creativa mi dà ogni volta conferma dei miei punti
forti... Grazie ad essi, poi, riesco a superare il dolore.
Insomma,
l'Arte fa solo bene.
3)
Il rapporto fra la Società attuale, e l'Arte...
L'Arte,
come ogni altro aspetto della vita dell'Uomo, è stata umiliata e
subordinata al valore del Capitalismo. Perché? Perché, come dicevo
prima, l'Arte è uno di quegli strumenti che ti mette in contatto con
la parte migliore di te stesso (ciò che, a me, piace chiamare
Anima)... Soprattutto, essa esalta le caratteristiche individuali (e
non individualistiche...) di ciascuno.
Tutto
ciò che è Cultura, in genere, ti spinge a capire chi sei e a
ragionare con la tua testa. Questo, naturalmente, al Capitalismo (e
alla Società che su esso è fondata) non piace per niente.
L'Arte,
come già detto, ha il “potere” di metterti in contatto con te
stesso.
Se
hai già una tua coscienza critica formata, l'Arte ti aiuta nel
confermarti in essa. Se invece ancora non ne hai una, o l'hai molto
nebulosa, essa ti guida nel formarla e maturarla. Mi si potrebbe
rispondere: non esistono persone che vivono senza una coscienza.
Invece no. In questa Società, a parer mio, ci sono tantissime
persone che ne sono “sprovviste”. Molte “assumono” a propria
coscienza quella di altri, o del “gruppo sociale” a cui
appartengono. Molte altre, addirittura, non hanno nemmeno mai
ragionato su talune questioni (perché troppo coinvolte da falsi
“ideali”, e dagli impegni costanti di una vita frenetica).
Ecco
perché, a mio avviso, è importante sostenere e divulgare l'Arte e
la Cultura (fin dalla più tenera età). Non esistono persone
“portate” a sviluppare particolari coscienze critiche, e altre
no. Siamo tutti potenziali serbatoi di buoni pensieri. L'importante è
rendere la Cultura “accessibile” a tutti, per far sì che tutti
possano sviluppare una propria coscienza critica (e quindi
migliorarsi).
Bisogna
costruire una Società che spinga le persone a guardarsi dentro, a
capire chi si è davvero, a VIVERE ad OCCHI APERTI.... Solo così
possiamo sperare di migliorare la situazione.
Anima Blu
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