Io e te ci assomigliavamo tanto, troppo. Ci assomigliavamo nel Corpo, nella Mente, nell'Anima. Ci assomigliavamo nei lati belli, e anche in quelli più brutti. Avevamo le stesse Passioni, gli stessi Amori, gli stessi Ideali... Tutto per merito della Genetica (e anche un po', forse, del Destino).
Ci siamo parlati poco, in questi miei 33 anni di Esistenza. Non averti dato la possibilità di farlo (non quanto avresti voluto) è uno dei dolori più grandi che mi porterò, per sempre. Ad ogni modo, non è colpa di nessuno: è la Vita, che è andata così. Il tuo sguardo che mi chiedeva "perdono", anche nei tuoi ultimi giorni di Vita, è scolpito dentro di me... Ti ho capito, papà... Ti ho capito davvero.
Una delle ultime volte in cui ci siamo incontrati, quando già non stavi bene, mi hai portato a vedere due cose: l'orologio che ti regalai, e la foto di Che Guevara (uno dei miti che avevamo in comune, senza saperlo). A me è bastato questo, per capire tutto.
Sono felice perché, poco prima che morissi, sono riuscito a dirti quanto ti voglio bene, e a chiamarti papà. Ne avevamo bisogno entrambi, tanto.
Ora voglio solo ringraziarti di avermi messo al Mondo, e di avermi fatto così simile a te (nel Bene, e nel Male). Spero che tu, almeno in parte, continuerai a vivere attraverso il mio volto, le mie parole, le mie azioni...
Sono orgoglioso di essere tuo figlio... Ricordatelo sempre, ovunque sei...
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