Rete Ferroviaria Italiana ha risposto al mio articolo-denuncia (un grazie particolare va al Dott. Luca Faccio, amico e blogger de “ilfattoquotidiano.it”, che si è prodigato in prima persona per far sì che l'articolo giungesse ai responsabili di Rfi). Vi riporto la nota integrale inviata dall'Ufficio Stampa di Rfi. Segue la mia controreplica.
“Rispondiamo al signor Francesco Canale a proposito dell’episodio accaduto nella stazione di Piacenza.
Innanzitutto ci scusiamo per l’accaduto informando che saranno adottati tutti i provvedimenti disciplinari necessari nei confronti sia del personale della Sala Blu, gestita da Rete Ferroviaria Italiana, sia del personale dell’impresa appaltatrice che svolge il servizio nella stazione di Piacenza per conto di RFI affinché questo tipo di inconvenienti vengano affrontati con la sensibilità e la capacità che richiedono.
Questi i fatti che danno ragione al cliente: gli operatori della sala Blu di Bologna, dopo essersi resi conto del forte ritardo che aveva accumulato il treno del signor Canale, hanno cercato di comunicare con lui. Soltanto dopo vari tentativi, alle 19.10 sono riusciti a contattarlo. La Sala Blu non ha potuto riprogrammare il servizio perché sul sistema non risultava nessun treno attrezzato per le sue necessità, malgrado il convoglio presente nella stazione di Piacenza, quello visto dal cliente, era adeguato alle sue necessità. Purtroppo gli operatori si sono attenuti scrupolosamente alle regole previste dalla procedura di gestione del servizio di assistenza senza utilizzare la dose di buon senso che il caso specifico avrebbe richiesto. Anche il comportamento degli operatori della ditta è censurabile sia dal punto di vista del carico a peso sia per il rapporto instaurato col cliente.
Rete Ferroviaria Italiana è comunque impegnata a migliorare il servizio della Sale Blu. Per questo è in corso un’indagine conoscitiva condotta da una società esterna che vorremmo contattasse, se lui ce lo consente, il signor Canale. Convinti di avere sicuramente un riscontro negativo sul servizio, potremmo però avere da lui suggerimenti utili per attivare le necessarie azioni correttive e migliorative in tempi brevi.
Ufficio stampa Rete Ferroviaria Italiana”
Ringrazio, innanzitutto, Rete Ferroviaria Italiana per la pronta e tempestiva risposta. Mi ritengo parzialmente soddisfatto del contenuto di tale nota ufficiale. Ciò che mi soddisfa è l'ammissione, da parte di Rfi, del grave disservizio causatomi, nonchè l'annuncio di provvedimenti disciplinari nei confronti di quei soggetti che hanno sbagliato (giusto è che paghi chi, con omissioni e ottusità mentali varie, ha provocato una lesione della mia dignità personale e sociale). Preciso che Sala Blu Bologna non è riuscita a contattarmi per un tempo massimo di dieci minuti, causa il fatto avessi il cellulare scarico. Non appena ho ricevuto i primi avvisi di chiamata, mi sono immediatamente recato presso la vicina stazione di Piacenza. Da quel momento in poi, Sala Blu poteva benissimo comunicare con me attraverso gli uffici della stazione (sia i ragazzi della cooperativa, sia i loro diretti superiori, infatti, erano in comunicazione con l'ufficio in questione per ricevere informazioni su come procedere). Successivamente, attraverso un altro telefono cellulare, ho immediatamente iniziato a cercare di contattare l'ufficio per più di un'ora, senza ricevere alcuna risposta (come già riportato nella mia precedente lettera). Ricordo che, senza un giustificato motivo per non aver risposto, Sala Blu Bologna è passibile di denuncia per “interruzione di pubblico servizio”.
Mi soddisfa, altresì, l'impegno da parte di Rfi nel migliorare il servizio delle Sale Blu. Sono assolutamente disponibile a collaborare con la società incaricata. Più in generale, sono disponibile a collaborare con Rfi e con Trenitalia nel fornirgli suggerimenti ed indicazioni su come migliorare tutto il trasporto dei disabili a bordo dei treni.
Ciò che non mi lascia soddisfatto è la totale mancanza, nella nota, di risposte in merito alla questione generale da me sollevata. La stessa Rfi, di fatto, ammette che quel treno (il regionale 20378), era perfettamente attrezzato per ospitare una carrozzina. Non risponde, però, sul come e perchè girino convogli perfettamente attrezzati che i disabili non possono prendere. E' giusto che paghi chi, quel giorno, si è dimostrato estremamente ottuso. Tuttavia, i responsabili di Sala Blu Bologna hanno solamente “applicato le regole”. La colpa primaria del perchè si è generata tutta quella assurda situazione non sta nei “piani bassi”: sta a monte, nell'organizzazione generale di Rfi. Continuo a chiedere: perchè, sui treni regionali, girano convogli perfettamente attrezzati senza essere segnalati (impedendo così ai disabili di poterne usufruire)? Come intende affrontare e risolvere la questione Rfi? Torno a ripeterlo: è uno spreco assurdo, gravissimo, e nefasto (provoca situazioni incresciose come quella capitata a me). Deve essere assolutamente risolto. Sono altrettanto certo che, nel rinnovato spirito di collaborazione intrapreso con Rfi, si possa presto trovare una soluzione anche per questo problema.
Francesco Canale in arte Anima Blu
giovedì 20 settembre 2012
La risposta di Rete Ferroviaria Italiana al mio articolo-denuncia (con annessa controreplica)...
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