Il
Vento del cambiamento ha iniziato a soffiare prepotente con
l'elezione del nuovo Pontefice: Papa Francesco. A questo punto urge
una premessa indispensabile, onde evitare pensare che si stia per
trattare dell'ennesima beatificazione terrena del nuovo Papa da parte
del solito cattolico sfegatato. Chi vi parla è un agnostico
convinto, fiero di esserlo, molto critico nei confronti
dell'istituzione Chiesa. Tuttavia, debbo confessare che l'elezione di
questo nuovo Papa mi ha particolarmente emozionato. Ero davanti alla
tv, mercoledì dell'altra settimana, quando ho sentito l'annuncio del
nome scelto dal nuovo Papa… Ed è stata un'emozione davvero
indimenticabile. Un'emozione talmente grande da farmi scendere
addirittura alcune lacrime (non mi vergogno a dirlo…). Ad
emozionarmi così tanto non è stata né l'omonimia che mi riguarda,
né altri banali motivi. Ad emozionarmi così tanto è stato l'enorme
coraggio che la Chiesa ha FINALMENTE avuto. Ricordo che la prima cosa
che ho pensato, all'istante, è stata: diamine, quei 100 e passa
Cardinali rinchiusi nella Sistina, hanno finalmente avuto la forza di
voltare pagina!! Hanno compreso quanto grave e marcia fosse la
situazione della Chiesa, e hanno deciso di non prendere vie di mezzo
o scelte conservatrici.
…
Sì,
ho pensato tutto questo solamente sentendo quel nome: Francesco.
Ancora non sapevo chi fosse il nuovo Pontefice. Il nome Bergoglio,
come a tanti di noi, non mi diceva assolutamente nulla. Tuttavia,
sapevo che eravamo di fronte ad una svolta epocale e ad un Papa che
avrebbe cambiato il volto della Chiesa. Sì, perché solamente dal
fatto che quest'uomo aveva avuto il coraggio di farsi chiamare
Francesco, si poteva intuire che fosse una persona straordinaria. In
2000 anni di storia, nessuno aveva mai osato tanto (e non è affatto
un caso). Francesco, il poverello di Assisi, l'essenza del
Cristianesimo, è sempre stato considerato dai porporati una “dolce
figurina”. Una “dolce figurina”, e nulla di più. Una specie di
“caramella al miele” da distribuire ai fedeli, ma da tenere molto
lontano dalle faccende dello Stato del Vaticano. Del resto, cosa
diamine potevano c'entrare i Princìpi di assoluta povertà del
monachello d'Assisi, con uno Stato che è nella black list dei Paesi
canaglia in materia fiscale? O con una banca piena delle peggiori
nefandezze mondiali, quale è lo Ior? O con la Banda della Magliana,
la Mafia, e con tutto quello che sappiamo (e sopratutto, che NON
sappiamo)? Tutti i predecessori di Bergoglio, probabilmente, hanno
fatto questo stesso mio ragionamento. E per questo motivo, nessuno
(fino ad ora…) aveva mai “osato tanto” (forse anche per
rispetto al povero San Francesco)… Pensate solo che non ebbe questo
coraggio nemmeno una figura rivoluzionaria, come fu quella di Papa
Luciani (il che la dice lunga su quanto gravoso sia l'impegno che si
è caricato Bergoglio assumendosi quel nome)!?
Il
cardinale venuto “dalla fine del Mondo”, invece, questo coraggio
ce l'ha avuto. I primi gesti del nuovo Pontefice vanno tutti,
ovviamente, nella direzione che già il nome preannunciava:
quell'inchinarsi di fronte al “popolo di Dio”, quel rinunciare a
sfarzi e privilegi, quel camminare fra la gente con semplicità,
quell'auspicare (subito, appena eletto) una “Chiesa povera per i
poveri”… Attenzione: lungi da me il voler “beatificare” in
Terra Papa Francesco!? Per me, è e rimane prima di tutto un uomo
(con tutte le miserie e le caducità che questo comporta). Tuttavia,
rilevo che ci sono alcuni segnali (“piccoli” e “grandi”) che
paiono preannunciare un Papato grandioso… Un Papato che, a mio
avviso, lascerà una grande impronta nella storia della Chiesa e
dell'Umanità.
Certo, la straordinarietà di una figura come quella di Papa Francesco, fa da contraltare alla straordinarietà di momenti negativi che la Chiesa sta attraversando. Papa Bergoglio è stata la “degna risposta” ad una Chiesa sommersa e travolta dagli scandali, completamente allo sbando, senza più fede né vocazione. Sopratutto, è stata la “degna risposta” ad un altro evento “storico” che ha riguardato la Chiesa negli ultimi tempi… Ossia, l'abdicazione di un altro Papa: Benedetto XVI.
Certo, la straordinarietà di una figura come quella di Papa Francesco, fa da contraltare alla straordinarietà di momenti negativi che la Chiesa sta attraversando. Papa Bergoglio è stata la “degna risposta” ad una Chiesa sommersa e travolta dagli scandali, completamente allo sbando, senza più fede né vocazione. Sopratutto, è stata la “degna risposta” ad un altro evento “storico” che ha riguardato la Chiesa negli ultimi tempi… Ossia, l'abdicazione di un altro Papa: Benedetto XVI.
Probabilmente
la stiamo digerendo molto velocemente, ma la scelta di Ratzinger è
stata davvero epocale. Il “pastore tedesco” è fuggito dal trono
di Pietro, incapace e spaventato dal marciume che si è ritrovato
tutto intorno a sé (perché di questo si è trattato, checché se ne
dica). Ratzinger, con quel suo gesto eclatante, ha dimostrato la
completa umanità e fallibilità di un uomo chiamato Papa. Fino a
quel momento, i pontefici venivano considerati delle specie di
“semi-dei”, nominati dallo Spirito Santo e completamente
invincibili. Benedetto XVI, con un semplice gesto, ha scardinato
millenni di balle e credulonità (e di questo, gli va dato atto e
merito). Al di là di questa unica mossa “rivoluzionaria”, però,
è stato un Papa assolutamente debole ed insignificante: freddo,
lontano dalla gente… E, sopratutto, incapace di prendere in mano le
redini di una Chiesa completamente fuori strada. Quando si è
finalmente reso conto delle sue incapacità, ha preferito mollare
tutto e rifugiarsi in “clausura” (diciamo che il coraggio non è
mai stata l'arma migliore di Ratzinger, fin da quando in gioventù
servì l'esercito nazista senza fare troppi rimbrotti). Intendiamoci:
se Benedetto XVI avesse rinunciato al proprio Ministero per
sopravvenute incapacità fisiche avrei capito benissimo, ma mi sembra
più che evidente che la sua sia stata una scelta dettata “solamente”
dall'incapacità di gestire una “patata bollente” troppo grande
chiamata Chiesa. Diciamo che Ratzinger, nel migliore dei casi, non
era la persona più adatta per diventare Papa (infatti ricordo che,
per molto tempo dopo la morte di Karol Wojtyla, avvertivo netta la
sensazione che non ci fosse un altro Pontefice, bensì un semplice
uomo vestito di bianco).
Papa
Francesco, ora, ha fra le sue mani un compito davvero arduo ed
estremo: salvare la Chiesa! L'unico modo per ottenere ciò è
distruggere tutto il marcio che c'è (salvaguardando il buono), e
ricostruire dalle macerie una Chiesa nuova (finalmente fedele al
Vangelo e agli insegnamenti di Gesù, e lontana dallo schifo del
Mondo… Ciò che la Chiesa stessa non è mai stata!). Non so se
questo Papa sarà in grado di fare tutto ciò. Le premesse, come già
detto, son tutte buone. L'unica mia grande paura è che Bergoglio si
adagi sull'immagine del “Papa buono”. Voglio dire questo: ciò di
cui la Chiesa (e il Mondo) hanno un estremo bisogno non è di un
altro Papa “buono” (ne abbiamo già avuti tanti di Papi buoni),
ma di un Papa “con le palle” (mi si perdoni l'eufemismo…). Poi,
per carità: ben venga che lui sia anche un Papa buono, carismatico,
e vicino alla gente. Tuttavia, mi auguro vivamente che il suo
Pontificato non si limiti a ciò, perché sarebbe davvero
un'occasione sprecata. Quello che sogno (e spero) è un Papa umano ma
rivoluzionario, dolce ma deciso, tenero ma forte. Un Papa capace di
guidare il suo “gregge”, ma capace anche di “scacciare i
mercanti dal Tempio” tutte le volte in cui questo si rendesse
necessario (e saranno tante, le volte… Oh, altroché, se saranno
tante…). Ripeto: non so se questo Papa avrà il coraggio e la forza
di “rivoluzionare” davvero la Chiesa. Sopratutto, non so se
glielo lasceranno fare. Questa è l'altra mia grande paura. Ho paura
che nell'ipotesi Bergoglio voglia davvero rivoluzionare troppe cose,
venga presto “fermato” dagli avvoltoi Vaticani. Ho paura,
insomma, che gli venga riservato lo stesso trattamento dato a Papa
Luciani (perché, detto fra noi, anche Papa Giovanni Paolo I è stato
“fermato”… No?). Diciamo che sicuramente, in questi giorni, in
Vaticano, c'è un sacco di gente che sta inghiottendo quintali di
veleno. Consiglio a chi è credente di pregare molto, affinché se
esiste davvero un Dio protegga questo povero sventurato arrivato
dalla “fine del Mondo” nella sua difficile (quasi impossibile)
missione.
In
conclusione, dico che sarebbe bello se la stessa brezza che spira in
Vaticano spirasse anche sul resto d'Italia (e del Mondo…). Anche il
nostro Paese, il nostro Stato, sta toccando punti molto bassi della
sua Storia. Anche alla guida dell'Italia (e del Pianeta intero),
quindi, occorrerebbero persone come Bergoglio. Persone che ripartano
dal concetto di UGUAGLIANZA (la particolare attenzione che Papa
Francesco sta riservando ai poveri implica automaticamente il
ripristino di condizioni di Vita più giuste e più eque per tutti),
di SALVAGUARDIA DEL CREATO (la difesa dell'ambiente), di ONESTA' e di
UMILTA'. Questi sono i temi basilari da cui tutto il Mondo dovrebbe
ripartire, per riuscire ad uscire dal lungo inverno in cui è
imprigionato.
Debbo ammettere che qualche “piccolo” segnale in questo senso lo sto vedendo anche in Italia (negli ultimi mesi…). La recente elezione di Laura Boldrini alla Presidenza della Camera, ad esempio, è stato un piccolo “spiraglio” di luce. La Boldrini, oltre ad essere una personalità pulita e stimata a livello internazionale, ha da sempre posto al centro della propria Vita l'attenzione ai più deboli e più poveri (un po' come il nuovo Pontefice. Diciamo che c'è stato quasi un filo comune che ha legato queste due elezioni, così vicine nel Tempo e così simili). Un altro piccolo segnale molto importante è stato l'arrivo in Parlamento dei cittadini del Movimento 5 Stelle. Credo che, al di là di come la si pensi su Grillo e Casaleggio, si possa comunque tutti concordare che l'arrivo nelle Istituzioni di persone “comuni” ed oneste non possa che essere positivo.
Certo, piccoli segnali rispetto all'elezione di un grande Papa, ma comunque belli da sottolineare. Speriamo, sopratutto, che si persegua sui sentieri tracciati, in modo da far sì che la brezza pontificia si trasformi al più presto in un “tornado di cambiamenti” che travolga tutto e tutti.
Magari è la mia solita utopia, ma in questo momento sono felice di crederci. Invito come sempre tutti ad impegnarsi nella propria Vita, affinché le cose cambino e migliorino.
Un abbraccio grande,
Anima Blu
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