venerdì 29 marzo 2013

Il Vento del cambiamento...

C'è un Venticello molto piacevole che sta soffiando in Vaticano da qualche giorno a questa parte. E' il Vento del cambiamento, del rinnovamento, della Speranza. E' quella brezza tipica che inizia a soffiare dopo che c'è stata tempesta. Così pare essere, anche in questo momento… Dopo che la Chiesa ha toccato il fondo più nero, pare stia iniziando a risalire il pozzo in cui era precipitata. Questa, in linea di massima, è una “Legge naturale della Vita”: solo quando si arriva al gradino più basso della scala, si acquista poi la consapevolezza e la voglia di risollevarsi dalla misera condizione in cui ci si è ridotti.

Il Vento del cambiamento ha iniziato a soffiare prepotente con l'elezione del nuovo Pontefice: Papa Francesco. A questo punto urge una premessa indispensabile, onde evitare pensare che si stia per trattare dell'ennesima beatificazione terrena del nuovo Papa da parte del solito cattolico sfegatato. Chi vi parla è un agnostico convinto, fiero di esserlo, molto critico nei confronti dell'istituzione Chiesa. Tuttavia, debbo confessare che l'elezione di questo nuovo Papa mi ha particolarmente emozionato. Ero davanti alla tv, mercoledì dell'altra settimana, quando ho sentito l'annuncio del nome scelto dal nuovo Papa… Ed è stata un'emozione davvero indimenticabile. Un'emozione talmente grande da farmi scendere addirittura alcune lacrime (non mi vergogno a dirlo…). Ad emozionarmi così tanto non è stata né l'omonimia che mi riguarda, né altri banali motivi. Ad emozionarmi così tanto è stato l'enorme coraggio che la Chiesa ha FINALMENTE avuto. Ricordo che la prima cosa che ho pensato, all'istante, è stata: diamine, quei 100 e passa Cardinali rinchiusi nella Sistina, hanno finalmente avuto la forza di voltare pagina!! Hanno compreso quanto grave e marcia fosse la situazione della Chiesa, e hanno deciso di non prendere vie di mezzo o scelte conservatrici.

Sì, ho pensato tutto questo solamente sentendo quel nome: Francesco. Ancora non sapevo chi fosse il nuovo Pontefice. Il nome Bergoglio, come a tanti di noi, non mi diceva assolutamente nulla. Tuttavia, sapevo che eravamo di fronte ad una svolta epocale e ad un Papa che avrebbe cambiato il volto della Chiesa. Sì, perché solamente dal fatto che quest'uomo aveva avuto il coraggio di farsi chiamare Francesco, si poteva intuire che fosse una persona straordinaria. In 2000 anni di storia, nessuno aveva mai osato tanto (e non è affatto un caso). Francesco, il poverello di Assisi, l'essenza del Cristianesimo, è sempre stato considerato dai porporati una “dolce figurina”. Una “dolce figurina”, e nulla di più. Una specie di “caramella al miele” da distribuire ai fedeli, ma da tenere molto lontano dalle faccende dello Stato del Vaticano. Del resto, cosa diamine potevano c'entrare i Princìpi di assoluta povertà del monachello d'Assisi, con uno Stato che è nella black list dei Paesi canaglia in materia fiscale? O con una banca piena delle peggiori nefandezze mondiali, quale è lo Ior? O con la Banda della Magliana, la Mafia, e con tutto quello che sappiamo (e sopratutto, che NON sappiamo)? Tutti i predecessori di Bergoglio, probabilmente, hanno fatto questo stesso mio ragionamento. E per questo motivo, nessuno (fino ad ora…) aveva mai “osato tanto” (forse anche per rispetto al povero San Francesco)… Pensate solo che non ebbe questo coraggio nemmeno una figura rivoluzionaria, come fu quella di Papa Luciani (il che la dice lunga su quanto gravoso sia l'impegno che si è caricato Bergoglio assumendosi quel nome)!?

Il cardinale venuto “dalla fine del Mondo”, invece, questo coraggio ce l'ha avuto. I primi gesti del nuovo Pontefice vanno tutti, ovviamente, nella direzione che già il nome preannunciava: quell'inchinarsi di fronte al “popolo di Dio”, quel rinunciare a sfarzi e privilegi, quel camminare fra la gente con semplicità, quell'auspicare (subito, appena eletto) una “Chiesa povera per i poveri”… Attenzione: lungi da me il voler “beatificare” in Terra Papa Francesco!? Per me, è e rimane prima di tutto un uomo (con tutte le miserie e le caducità che questo comporta). Tuttavia, rilevo che ci sono alcuni segnali (“piccoli” e “grandi”) che paiono preannunciare un Papato grandioso… Un Papato che, a mio avviso, lascerà una grande impronta nella storia della Chiesa e dell'Umanità.

Certo, la straordinarietà di una figura come quella di Papa Francesco, fa da contraltare alla straordinarietà di momenti negativi che la Chiesa sta attraversando. Papa Bergoglio è stata la “degna risposta” ad una Chiesa sommersa e travolta dagli scandali, completamente allo sbando, senza più fede né vocazione. Sopratutto, è stata la “degna risposta” ad un altro evento “storico” che ha riguardato la Chiesa negli ultimi tempi… Ossia, l'abdicazione di un altro Papa: Benedetto XVI.

Probabilmente la stiamo digerendo molto velocemente, ma la scelta di Ratzinger è stata davvero epocale. Il “pastore tedesco” è fuggito dal trono di Pietro, incapace e spaventato dal marciume che si è ritrovato tutto intorno a sé (perché di questo si è trattato, checché se ne dica). Ratzinger, con quel suo gesto eclatante, ha dimostrato la completa umanità e fallibilità di un uomo chiamato Papa. Fino a quel momento, i pontefici venivano considerati delle specie di “semi-dei”, nominati dallo Spirito Santo e completamente invincibili. Benedetto XVI, con un semplice gesto, ha scardinato millenni di balle e credulonità (e di questo, gli va dato atto e merito). Al di là di questa unica mossa “rivoluzionaria”, però, è stato un Papa assolutamente debole ed insignificante: freddo, lontano dalla gente… E, sopratutto, incapace di prendere in mano le redini di una Chiesa completamente fuori strada. Quando si è finalmente reso conto delle sue incapacità, ha preferito mollare tutto e rifugiarsi in “clausura” (diciamo che il coraggio non è mai stata l'arma migliore di Ratzinger, fin da quando in gioventù servì l'esercito nazista senza fare troppi rimbrotti). Intendiamoci: se Benedetto XVI avesse rinunciato al proprio Ministero per sopravvenute incapacità fisiche avrei capito benissimo, ma mi sembra più che evidente che la sua sia stata una scelta dettata “solamente” dall'incapacità di gestire una “patata bollente” troppo grande chiamata Chiesa. Diciamo che Ratzinger, nel migliore dei casi, non era la persona più adatta per diventare Papa (infatti ricordo che, per molto tempo dopo la morte di Karol Wojtyla, avvertivo netta la sensazione che non ci fosse un altro Pontefice, bensì un semplice uomo vestito di bianco).

Papa Francesco, ora, ha fra le sue mani un compito davvero arduo ed estremo: salvare la Chiesa! L'unico modo per ottenere ciò è distruggere tutto il marcio che c'è (salvaguardando il buono), e ricostruire dalle macerie una Chiesa nuova (finalmente fedele al Vangelo e agli insegnamenti di Gesù, e lontana dallo schifo del Mondo… Ciò che la Chiesa stessa non è mai stata!). Non so se questo Papa sarà in grado di fare tutto ciò. Le premesse, come già detto, son tutte buone. L'unica mia grande paura è che Bergoglio si adagi sull'immagine del “Papa buono”. Voglio dire questo: ciò di cui la Chiesa (e il Mondo) hanno un estremo bisogno non è di un altro Papa “buono” (ne abbiamo già avuti tanti di Papi buoni), ma di un Papa “con le palle” (mi si perdoni l'eufemismo…). Poi, per carità: ben venga che lui sia anche un Papa buono, carismatico, e vicino alla gente. Tuttavia, mi auguro vivamente che il suo Pontificato non si limiti a ciò, perché sarebbe davvero un'occasione sprecata. Quello che sogno (e spero) è un Papa umano ma rivoluzionario, dolce ma deciso, tenero ma forte. Un Papa capace di guidare il suo “gregge”, ma capace anche di “scacciare i mercanti dal Tempio” tutte le volte in cui questo si rendesse necessario (e saranno tante, le volte… Oh, altroché, se saranno tante…). Ripeto: non so se questo Papa avrà il coraggio e la forza di “rivoluzionare” davvero la Chiesa. Sopratutto, non so se glielo lasceranno fare. Questa è l'altra mia grande paura. Ho paura che nell'ipotesi Bergoglio voglia davvero rivoluzionare troppe cose, venga presto “fermato” dagli avvoltoi Vaticani. Ho paura, insomma, che gli venga riservato lo stesso trattamento dato a Papa Luciani (perché, detto fra noi, anche Papa Giovanni Paolo I è stato “fermato”… No?). Diciamo che sicuramente, in questi giorni, in Vaticano, c'è un sacco di gente che sta inghiottendo quintali di veleno. Consiglio a chi è credente di pregare molto, affinché se esiste davvero un Dio protegga questo povero sventurato arrivato dalla “fine del Mondo” nella sua difficile (quasi impossibile) missione.

In conclusione, dico che sarebbe bello se la stessa brezza che spira in Vaticano spirasse anche sul resto d'Italia (e del Mondo…). Anche il nostro Paese, il nostro Stato, sta toccando punti molto bassi della sua Storia. Anche alla guida dell'Italia (e del Pianeta intero), quindi, occorrerebbero persone come Bergoglio. Persone che ripartano dal concetto di UGUAGLIANZA (la particolare attenzione che Papa Francesco sta riservando ai poveri implica automaticamente il ripristino di condizioni di Vita più giuste e più eque per tutti), di SALVAGUARDIA DEL CREATO (la difesa dell'ambiente), di ONESTA' e di UMILTA'. Questi sono i temi basilari da cui tutto il Mondo dovrebbe ripartire, per riuscire ad uscire dal lungo inverno in cui è imprigionato.

Debbo ammettere che qualche “piccolo” segnale in questo senso lo sto vedendo anche in Italia (negli ultimi mesi…). La recente elezione di Laura Boldrini alla Presidenza della Camera, ad esempio, è stato un piccolo “spiraglio” di luce. La Boldrini, oltre ad essere una personalità pulita e stimata a livello internazionale, ha da sempre posto al centro della propria Vita l'attenzione ai più deboli e più poveri (un po' come il nuovo Pontefice. Diciamo che c'è stato quasi un filo comune che ha legato queste due elezioni, così vicine nel Tempo e così simili). Un altro piccolo segnale molto importante è stato l'arrivo in Parlamento dei cittadini del Movimento 5 Stelle. Credo che, al di là di come la si pensi su Grillo e Casaleggio, si possa comunque tutti concordare che l'arrivo nelle Istituzioni di persone “comuni” ed oneste non possa che essere positivo.

Certo, piccoli segnali rispetto all'elezione di un grande Papa, ma comunque belli da sottolineare. Speriamo, sopratutto, che si persegua sui sentieri tracciati, in modo da far sì che la brezza pontificia si trasformi al più presto in un “tornado di cambiamenti” che travolga tutto e tutti.

Magari è la mia solita utopia, ma in questo momento sono felice di crederci. Invito come sempre tutti ad impegnarsi nella propria Vita, affinché le cose cambino e migliorino.

Un abbraccio grande,
Anima Blu

sabato 16 marzo 2013

La Sinistra è morta. Anzi no... E' più viva che mai.


… Evvai!! Il Pd ce l'ha fatta!! E' riuscito a perdere le elezioni un'altra volta. E' incredibile quanto questo Partito sia riuscito a collezionare fallimenti, in tutta la sua storia politica. Eppure, i suoi dirigenti, continuano a non capirlo. Più prendono massi in faccia, e più continuano imperterriti nel cammino intrapreso. Non l'hanno mica ancora capito che se sei di Sinistra, devi fare le cose di Sinistra… Mentre se sei di Centro, devi fare le cose di Centro. Il Pd è come una specie di balena: grossa, pesante, confusa… Nella pancia della balena, poi, c'è di tutto e di più: ex democristiani, ex comunisti, ex socialisti, liberisti dell'ultima ora. Ovviamente, per accontentare tutti, si dà un colpo al cerchio e uno alla botte: non c'alleiamo con il Centro, perché siamo di Sinistra… Non c'alleiamo con la Sinistra (Di Pietro/Ingroia), perché siamo di Centro… E via di questo passo. Così, combinano solo pasticci, e perdono regolarmente le elezioni.

… E anche questa volta, le hanno perse. Ce l'hanno fatta. Con quasi 10 punti di vantaggio sugli avversari (stando ai sondaggi), sono riusciti ad arrivare alla fine con un sostanziale pareggio. Guardate che sono proprio bravi quelli del Pd, eh… Non è da tutti riuscire a perdere le elezioni in questo modo!? Bisognerebbe dargli un premio: ci vuole talento per riuscire a combinare certe stronzate!?

La campagna elettorale del Partito Democratico è stata, a dir poco, inutile. Non c'è stato l'annuncio di un solo provvedimento “eclatante”… Per carità, io sono contrario alle promesse “farfallone” pre-elezioni (promesse che vengono poi puntualmente disattese), ma sono pure contrario a quest'apatia tipicamente bersaniana. Voglio dire: l'Italia sta ridotta con le “pezze al culo”… Ci saranno pur dei provvedimenti radicali da dover/poter prendere!? La Sinistra non era quella forza “progressista”, capace di far sognare le persone e disegnare un futuro migliore per l'Umanità? Diamine: Bersani e i suoi sembrano più conservatori degli ex Dc!? Il Pierluigi, perso fra sogni di gloria e improbabili giaguari da smacchiare, ha passato tutto il tempo ad invocare “un po' più” di ogni cosa: un po' più di lavoro, un po' più di etica, un po' più di non so cosa. Risultato finale: la gente non ha capito nulla di cosa volesse davvero fare una volta al Governo (e, probabilmente, non l'ha capito nemmeno lui), e così è andata a votare in massa Grillo.

… E il discorso delle alleanze, poi? Qui il Pd ha raggiunto, e raggiunge tutt'ora, il massimo della sua comicità. E' una Vita che il Pd ha scelto di chiudere le porte in faccia ad una vera coalizione di Sinistra. Ha sempre detto: “mai più Unione di Prodi”, ma “apertura” al Centro (dimenticando che a far cadere Prodi non fu la Sinistra radicale, bensì i guai giudiziari di Mastella e la compravendita dei parlamentari). Così, ha detto no ad un'alleanza con Ingroia (un 2,5%  che, in situazioni come quella attuale, sarebbe potuto tornare utile…), mentre ha passato tutto il tempo a “strizzare l'occhiolino” al signor Monti. Infatti, Bersani, quando ancora era convinto di avere quasi 10 punti di vantaggio, già annunciava che dopo il voto si sarebbe comunque alleato con il Centro. E Grillo? Grillo no, per carità. Grillo era il diavolo fatto in persona: fascista, anti-europeista, demagogo e populista. Vi ricordate Bersani quando diceva: in Parlamento c'alleeremo con chiunque, tranne che con le forze populiste e anti-europeiste? E vi ricordate Enrico Letta, quando delirando diceva: preferisco che i voti vadano al Pdl, piuttosto che si disperdano con Grillo? Bene… Ora, dopo essersi accorti che il “populismo” è il primo partito in Italia, e che i moderati non esistono praticamente più, Bersani e i suoi sono irrimediabilmente corsi dal Movimento 5 Stelle con il “piattino in mano” supplicando un'alleanza (della serie: la coerenza è un optional non previsto… Nemmeno a Sinistra)!?.

Il Partito Democratico, sulle alleanze, è sempre stato sfortunato. Poverino. Vi ricordate quando il Pd faceva la corte a Casini, e Casini schizzinoso li ignorava (oggi, Casini, si venderebbe pure un rene pur di allearsi con qualcuno)? Oggi fa la corte a Grillo, e Grillo (come ovvio) li ignora schifato. Il Pd mi ricorda tanto quei poveri ragazzi cicciottelli, un po' sfigati, che ogni tre per due s'innamorano di qualche bella ragazza… Fanno continue proposte di fidanzamento, ma ricevono in cambio solo puntuali “due di picche”.


La verità di tutta questa situazione è che la Sinistra, per come la conoscevamo, è completamente morta. Basta guardare i risultati delle ultime elezioni: Ingroia ha fatto il 2,5% (comprendeva tutti gli ex partiti di Sinistra radicale, più Di Pietro… Ricordiamoci che l'Italia dei Valori, fino a pochi mesi fa, aveva un bacino elettorale dell'8%), Vendola il 2,5% (valeva il 7%), Bersani ha perso quasi dieci punti… Insomma, la situazione è più che chiara. Domanda: a chi sono andati tutti i voti della Sinistra? Ovvio: a Grillo! E' da una Vita che lo sostengo: il M5S è una forza FONDAMENTALMENTE di Sinistra. Grillo ha, sostanzialmente, provocato uno scisma a Sinistra. Circa un anno fa, dopo le scorse elezioni amministrative, scrissi un articolo (che potete ri-leggere qui: http://animabluartista.blogspot.it/2012/05/lettera-damore-alla-sinistra.html) in cui “preannunciavo” la “scomparsa” della Sinistra se essa non avesse compreso la “forza” prorompente del Movimento 5 Stelle. Ribadivo allora, e tanto più ribadisco oggi, che Grillo e i suoi portano avanti quelle “istanze storiche” della Sinistra (difesa dell'ambiente, lotta alla “cattiva” globalizzazione, promozione dei princìpi di legalità, eccetera), che la Sinistra ha da tempo abbandonato. Solo ora il Pd e i suoi si accorgono della situazione, correndo ai ripari con 8 punti in cui fanno un “mea culpa” (poco sincero…) su ciò che non hanno fatto. Il punto è che, probabilmente, è ormai troppo tardi. La “nuova Sinistra”, più viva che mai, è il Movimento 5 Stelle. I buoi sono già scappati dalla stalla, e farli tornare indietro è praticamente impossibile.

Certo, non tutti i voti che ha preso Grillo provenivano da Sinistra. C'è sicuramente una buona fetta di gente che ha votato M5S, solo per liberarsi della “vecchia classe politica dirigente”. Gli slogan del “mandiamoli tutti a casa”, gli scandali dei partiti, i fallimenti dello Stato di fronte alla crisi economica, hanno certamente portato un buon bacino di voti. E qui vedo anche il primo grande pericolo per la neonata formazione politica… Quale? La coesistenza di “anime politiche” troppo diverse all'interno di una stessa bandiera (un po' lo stesso problema che ha il Pd… Ironia della sorte!). Domanda: al di là del comune obiettivo di smantellare il vecchio sistema partitocratico (che accomuna, nel M5S, elettori di Destra e di Sinistra), ci sono altri traguardi condivisi dalla quasi totalità del Movimento? Ad esempio: sull'idea della Società del futuro, e del sistema economico da adottare, quale politica si perseguirà? Grillo, non è un mistero, è un sostenitore del Movimento della Decrescita felice. Ma un ex elettore del Pdl, che fino a ieri era un fervido sostenitore del Capitalismo selvaggio e del consumismo, sarà ugualmente disposto a sostenere un domani un così radicale cambio di marcia? Ho qualche dubbio. Le ipotesi sono due: o un sacco di gente si è “convertita” sulla via del “grillismo”, oppure un sacco di gente ha votato Movimento solo per mandare a casa tutti gli altri (senza troppo considerare il resto del Programma). Propendo per quest'ultima ipotesi… E se c'ho azzeccato, vedrete che fra un po' la questione esploderà in tutto il suo fragore (anzi, mi stupisco del come mai nessuno abbia notato prima questa evidente contraddizione).

Una cosa è certa: il M5S non darà mai la fiducia ad un governo Pd. Questo mi pare abbastanza ovvio. Non capisco come si sia anche solo potuto pensare che Grillo e i suoi facessero una scelta simile. Dopo essere stati eletti con lo slogan “mandiamoli tutti a casa, pdl e pd meno-elle”, ora dovrebbero votare la fiducia ad uno dei due schieramenti? Gli intellettuali italiani si sono proprio rincretiniti, per non arrivare a comprendere una banalità simile?! Sì, d'accordo… Se la guardo da certe posizioni politiche, condivido anch'io che sarebbe preferibile se Grillo desse vita ad un Governo finalmente di Sinistra. Tuttavia, ragionando in maniera asettica, è più che evidente che ciò non accadrà mai (e i motivi sono noti).

Cosa accadrà ora? La soluzione migliore, escludendo l'ipotesi Governo Pd-M5S, sarebbe quella di fare una Legge elettorale che consenta finalmente a chi vince di governare (anche se si vince di un sol voto), e di tornare poi a votare. Questa soluzione, in teoria, dovrebbe andare bene un po' a tutti, visto che i tre principali schieramenti (Pd, Pdl, e M5S) sono a poca distanza uno dall'altro. La mia paura, però, è che Napolitano c'appioppi invece un altro bel Governo tecnico (o peggio un Governissimo). Si sa quanto il nostro amato Presidente sonnolente sia un fervido amante dei tecnici, e degli inciuci di Palazzo.

Staremo a vedere… L'importante, lo ribadisco, è che si faccia una Legge elettorale che consenta a chi vince di governare (a doppio turno, magari… Così da sembrare un pelo più democratica). Dopodiché, il futuro dell'Italia sarà solo in mano agli italiani (i quali, a quel punto, non avranno più alcun alibi dietro il quale trincerarsi).

Un abbraccio grande…

Anima Blu

PS: Diamine, in mezzo a tutto il bailamme delle cose che avevo da dire, mi sono dimenticato di dire due parole sul risultato di Silvietto!? Va beh, ma cosa c'è da dire ancora su quel pover'uomo? Si commenta benissimo già da solo…

In realtà, al di là delle facili battute, c'è da rilevare che il Popolo della Libertà ha tenuto molto bene i consensi. In queste settimane, ho sentito un sacco di gente “sconvolta” da quanti voti riesca ancora a far su il pagliaccetto di Arcore. Tutti a dire: ma com'è possibile che gli italiani gli credano ancora? Com'è possibile, com'è possibile? Io, per conto mio, ho una personalissima teoria. Ed è la seguente… Agli italiani che votano Berlusconi non interessa nulla se il Cavaliere mantiene le promesse di migliorare l'Italia. Chi vota Pdl non lo fa pensando al bene del proprio Paese. Chi vota Pdl ha l'unico obiettivo di star meglio lui. Sanno che quando Berlusconi promette qualcosa, purtroppo lo mantiene. Quando ha promesso di togliere l'Ici, l'ha fatto. Stesso discorso vale per il condono, lo scudo fiscale, e tutte le altre porcherie varie. Chi se ne frega se poi l'Italia affonda per certe scelte scriteriate… L'importante è che, sul momento, si stia meglio (e, soprattutto, si abbiano più soldi nel portafoglio). Del resto, non è un caso se siamo il Paese in Europa con i più alti tassi di evasione fiscale, corruzione, e mafie varie. C'è una parte d'Italia che è marcia, e in quanto marciume vota per chi gli consente di continuare ad esserlo. Perciò, rassegnamoci all'idea che Berlusconi avrà sempre un suo bacino di voti (più o meno grande)… E non stupiamoci più se c'è qualcuno che “continuerà a credergli” in eterno.

Passo e chiudo.