mercoledì 31 marzo 2010

Eppure il Vento soffia ancora...






















Rieccoci qui, cari amici, con l'immancabile analisi politica dei risultati delle Elezioni Regionali appena passate, risultati ancora caldi caldi. Il titolo di questo articolo (omaggio, tra l'altro, all'indimenticabile Pierangelo Bertoli) può avere una doppia valenza e un doppio significato.


"Eppure il Vento soffia ancora" (significato numero 1): nonostante tutte le porcherie, le prove generali di regime, l'incapacità di governare (e addirittura di presentare liste nei tempi stabiliti), gli interessi personali, le balle, l'informazione messa a tacere (e quante altre cose ancora si potrebbero aggiungere a questo elenco)... Nonostante tutto questo, il Vento del Berlusconismo in Italia continua a soffiare prepotente e non cenna a diminuire. In una prospettiva, tra l'altro, di forte crisi per le Destre in Europa, come dimostrano la recente batosta subita da Sarkozy in Francia e i pessimi sondaggi della Merkel in Germania in vista delle prossime elezioni. E aggiungo: magari avessimo, in Italia, Sarkozy o la Merkel al posto di Berlusconi. Magari. M'inginocchierei (sempre se avessi le ginocchia, ovviamente!) e bacerei il pavimento. Certe volte mi vergogno di essere italiano, per quanto sono idioti i miei connazionali. Dico, ma quanto bisogna essere rincoglioniti per credere ancora alle balle di Berlusconi e i suoi? Eppure, parlando in giro con le persone, c'è davvero chi crede alle "favolette di Nonno Silvio"... Tipo che i giudici ce l'han con lui perchè sono comunisti, e altre amenità del genere. Il Berlusconismo è un fenomeno che andrebbe davvero studiato approfonditamente dai sociologi, bisognerebbe incominciare seriamente a domandarsi su quali siano le radici di questo vero e proprio "cancro" per l'Italia. Il Governo ne combina una davvero grossa, più che evidente (che perfino un bambino capirebbe), e tu a quel punto dici: bhè, adesso gli Italiani si sveglieranno, s'indigneranno, apriranno gli occhi e diranno "oh, cazzo, ma quanto siamo stati cretini". E invece niente, silenzio, ogni boiata passa quasi nell'indifferenza totale. E così il Re ne combina un'altra ancora più grossa, e silenzio lo stesso. E di nuovo così, in una continua escalation di boiate fatte da una parte e di silenzio-assenso dall'altra. A tutto questo l'unica vera risposta ha provato a darla Elsa Morante (si, peccato che il testo che segue sia del 1945 e si riferisca a Benito Mussolini):

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.

Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Eppure il Vento soffia ancora (significato numero 2): C'è una brezza di Sinistra che, nonostante tutto, resiste agli uragani e che, sopratutto in Puglia, non solo resiste ma cerca anche di aumentare la sua Forza e tornare ad essere un Vento autorevole nel panorama italiano.

Partiamo da un presupposto: queste Elezioni le ha vinte la Destra. Forse non nei numeri (7 a 6), ma nel significato certamente si. Quando anche solo una Regione cambia di colore, è evidentemente una sconfitta. E' stata per la Sinistra, però, una sconfitta a mio avviso "molto interessante", dignitosa e con spunti di riflessione importanti. E' stata una sconfitta direi ricca di speranze perchè, come dicevo prima, c'è un Vento di Sinistra che nonostante tutto soffia e che, se ben indirizzato e curato, potrebbe portare buone cose. Ci sono, certamente, dati inquietanti e molto tristi: il Vento (per rimanere sempre nell'ambito "meteorologico") forte e burrascoso della Lega al Nord. La Lega potrebbe presto diventare, sempre che non lo sia già, un GROSSO problema per l'Italia. La Lega rappresenta molto bene l'egoismo del Nord, come gli egoismi di tutti i Nord del Mondo, un Nord che è sostanzialmente flagellato dalla crisi del Capitalismo ma che, invece di cambiare decisamente rotta, continua impavido e delirante su una strada folle... La strada dell'egoismo e della chiusura. Quando un Sistema è in crisi dovrebbe aprirsi, ed invece molto spesso si chiude in se stesso. Peccato che poi, solitamente, arriva l'Entropia (per chi non sapesse il significato di questo termine tecnico Entropia vuol dire MORTE). Prima o poi, sono convinto, l'economia squisitamente Capitalistica di Milano crollerà. Intanto, però, ha ancora la forza per resistere qualche anno e quando la Lega dice che vuole la secessione del Nord bisognerebbe incominciare davvero a prenderla sul serio, visto che ormai è quasi il primo Partito in quei territori. Il Potere, si sa, da la possibilità di realizzare i propri "sogni"... Anche se essi sono folli e immorali. La Lega Nord diverrà ciò che è il Movimento Basco in Spagna. Da domani incomincerà ad alzare la voce, prima di tutto con Berlusconi (per chi non lo avesse ancora capito a Bossi non frega un benemerito cazzo di Berlusconi. Una volta il Senatùr lo disse, che pur di riuscire a realizzare l'idea di Padania libera sarebbe stato disposto a mettersi con tutti, pure con il Diavolo), che dovrà sempre di più soddisfare tutte le sue richieste, e poi con il resto d'Italia. Quando la Lega dice che se non otterranno l'Indipendenza del Nord saranno pronti anche ad usare le armi, non c'è da prenderla a scherzo. I Baschi non scherzano, lo dicono e lo fanno. Anche qui, però, nonostante lo scenario triste e preoccupante non tutto è da buttare. La lotta all'ultimo voto in Piemonte, fra Mercedes Bresso e Roberto Cota (altro grande ipocrita Leghista... Sbandiera le radici Padane, con un padre nato a San Severo, in provincia di Foggia), è un risultato importante nonostante la vittoria del candidato leghista (c'è anche da vedere se sia effettivamente così... Perchè la Sinistra ha chiesto il riconteggio dei voti). Bisognerebbe, in ogni caso, prendere Beppe Grillo per le orecchie. Sono felice che il suo Movimento abbia avuto così tanto successo in poco tempo, condivido sia le idee che porta avanti che questo nuovo modo di "fare politica", ma alla fine dei conti ha fatto perdere il Centrosinistra. Quei 3, 4 voti percentuali che ha preso hanno regalato il Piemonte alla Lega. Anch'io, se avessi dovuto votare ancora in quella Regione, avrei davvero malvolentieri messo la croce su una coalizione favorevole alla TAV in Val di Susa e in cui era presente un partito come l'UDC. Ma purtroppo la Vita insegna che non siamò nè nel Paradiso terrestre, tantomeno in quello celeste, e malauguratamente a volte bisogna scegliere il male minore. Se il Movimento a 5 Stelle avesse appoggiato la coalizione di Sinistra avrebbe magari preso meno voti, avrebbe (forse) fatto meno exploit, ma avrebbe garantito una vittoria importantissima e strategica per fermare la valanga verde del Carroccio. Così non è stato, peccato. Nel suo nuovo modo di "fare politica" Beppe Grillo dovrebbe inserirci anche l'idea che in Italia per governare sarebbe meglio avere un pò meno protagonismo, e un pò più senso di squadra. Il protagonismo fa parte del vecchio, anzi stravecchio, modus operandi della politica. Nel Centro Italia, come previsto, ha retto il Vento di Sinistra... Anche qui però ci sono segnali evidenti, e preoccupanti. Una Lega che raggiunge quote molto alte, e che per la prima volta siederà in alcuni Consigli regionali. Un virus che si propaga. Berlusconi un cancro, Bossi un virus. Direi che l'Italia ha bisogno di un bel ricovero. In Emilia il candidato "grillino" ha sbancato, ed infatti si è visto nel forte calo che ha avuto in quella Regione il centro-sinistra. In quel caso, però, va benissimo che il Movimento del comico genovese abbia corso da solo. Le terre reggiane ed emiliane sono roccaforti "rosse". Non c'era alcun pericolo, dunque, di regalarle alla Destra. Il Piemonte invece no, cazzo. Più che roccaforte era una specie di capanna, già fragile di suo, circondata dagli eserciti "verdi". E' bastato un piccolo soffio di Vento, per farla cadere. Dal Centro in giù cominciano a farsi notare maggiormente gli errori della Sinistra. Intanto il Lazio. Nella Regione della Capitale, a mio avviso, è stato sbagliato candidare la Bonino. Per due motivi: il primo è che il Partito Radicale, come l'Udc, è una realtà politica con una matrice fondamentalmente di Destra. Sono due modi diversi d'intendere la Destra, uno ateo e l'altro "cattolico" (per modo di dire), ma pur sempre "pericolosi". Lo dimostra il fatto che Emma e i suoi, in tempi non troppo lontani, siano stati alleati di Berlusconi e sposino concetti come quelli del "libero mercato", da lasciare in mano ai privati. Il secondo motivo è che, in un territorio strategico come il Lazio, sarebbe stato meglio avere un candidato "forte" del principale partito di opposizione, cioè il PD. La scelta caduta sulla Bonino sembra quasi un voler avuto abdicare, rinunciare, scaricare la responsabilità, in una battaglia sicuramente difficile per la Sinistra dopo la vicenda Marrazzo. In ultimo c'è da considerare anche la "questione Vaticano", non secondaria. A parte il fatto che non ho sinceramente capito cosa c'entrasse l'indicazione dei Vescovi a votare chi è contro l'aborto (si trattava di Elezioni regionali, mica di un Referendum... Ma forse era proprio un attacco più o meno "velato" alla candidatura radicale), certo è che sperare che i cattolici moderati mettessero la croce sulla Bonino era a dir poco utopico. Infatti, a conferma di ciò, non è un caso se nel Lazio l'astensionismo sia stato più forte che altrove, e non è stato certo per la mancanza della lista del Pdl (voti chiaramente confluiti nella lista civica della Polverini). La Calabria e la Campania sono state una tragedia. La Sinistra in queste due Regioni ha sbagliato tutto, prima e dopo. Prima per come ha governato. Bassolino e Loiero hanno, obbiettivamente, governato male. Non sono riusciti a creare quella rinascita Morale ed Etica che solo la Sinistra può portare nelle Regioni del Sud, regioni con problemi profondi e radicati, generati tutti da un unico grande problema: la mentalità mafiosa. Non hanno saputo stimolare, generare, far fiorire. Le hanno tenute "nel loro brodo", per così dire. Le hanno crogiolate nei loro problemi, senza cercare di andare alle radici. Una specie di surrogato di Destra, diciamo. Hanno sbagliato prima, e hanno sbagliato adesso. Le candidature di De Luca, sindaco "sceriffo", e di Loiero, pagliaccio un pò goffo, sono state davvero auto-distruttive. La sconfitta di De Luca in Campania è l'ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che quando la Sinistra cerca di scimmiottare la Destra, in una disperata ricerca del voto dei moderati, perde. Perde perchè i moderati, comunque, non la votano. E in più perde anche i voti di quelli di Sinistra, con la S maiuscola, che non ci stanno a sputare sopra gli Ideali fondamentali che muovono le loro scelte. Tutto ciò non è dimostrato solo dal disastro di De Luca in Campania, ma anche dai risultati deludenti di Penati in Lombardia, altro sindaco "sceriffo", e da Bortolussi in Veneto (il quale, quelle poche volte che l'ho visto a Porta a Porta, non faceva altro che continuare a ripetere che la crisi economica non è poi così grave). In questo discorso rientra anche l'alleanza con l'UDC. Il Partito Democratico fermi subito quest'idea stupida d'inseguire Casini&Company, i risultati si sono già visti in queste elezioni. Nelle Regioni in cui l'UDC era schierato a Sinistra non ha aggiunto nulla, ma semmai ha tolto. Nelle Regioni in cui stava a Destra, invece, è andato bene. Questo perchè? Per vari motivi: il primo è che, come dicevo prima, un vero elettore di Sinistra ha seri problemi a votare una coalizione in cui è presente questo Partito fondamentalmente democristiano. Al contrario di un elettore di Destra che, nella stessa identica situazione, continua comunque a votare la sua parte. E questo è il secondo motivo. Il terzo, da non sottovalutare, è che lo stesso elettore dell'UDC trovando il suo Partito alleato magari coi comunisti preferisce non votare... Oppure votare direttamente il PDL. Ne è la dimostrazione, di nuovo, il Piemonte. I voti della Sinistra sono scappati nel Movimento Grillo, sicuramente anche perchè nella coalizione Bresso c'era lo Scudo Crociato (Mercedes paga pure la scelta di appoggiare il Treno ad Alta Velocità in Val di Susa, e sappiamo bene quanto c'entri il partito di Casini in tutto questo). L'alleanza Sinistra - Casini è, dunque, evidentemente dannosa... Sia per gli uni, che per gli altri. Meglio che l'UDC stia per conto suo. Come in Puglia. E torniamo al Sud, quindi. E' notizia di queste ore le dimissioni del ministro Raffaele Fitto, il quale pagherebbe per aver "imposto" a Berlusconi la candidatura del suo pupillo Rocco Palese, impedendo così di confluire tutti sul nome di Adriana Poli Bortone. Se fosse confermata, bhe, sarebbe davvero un bello smacco. Come già scrissi, la vittoria in Puglia era davvero strategica e importante e la sconfitta brucia non poco. Certo, se fossi uno di Destra sarei incazzato forte con la Poli Bortone, la quale si è messa di traverso soltanto per puntiglio (sapeva benissimo che non avrebbe mai vinto). Tutto ciò, ovviamente, ha giovato a Nichi Vendola (personalmente, però, penso che se anche il candidato delle Destre fosse stato unico il Leader di Sinistra e Libertà avrebbe vinto comunque). Nichi è ciò che dovrebbe fare ed essere al Sud la Sinistra, è la risposta ai vari De Luca, Loiero, e Bassolino. Non è un caso che lui ha vinto, e gli altri hanno perso. Innanzitutto ha governato bene, e al di là delle posizioni politiche quando uno sa fare andare bene le cose su un determinato territorio poi i cittadini lo premiano. Sa stimolare, crescere, far fiorire. Sa riattirare la gente al Voto, in particolare i giovani. Sa essere uno del Popolo, in mezzo al Popolo. Sa mostrare il suo lato umano. Un pò come fa Berlusconi, solo che lui mostra un suo lato "umano" artificiale, che gli serve solo per nascondere la pochezza di contenuti che possiede. Tutta forma, e niente sostanza. Nichi invece prima di tutto ha sostanza, e poi anche forma (il che non guasta). Non è sbagliato, a mio avviso, definirlo il "Berlusconi rosso": ha la stessa capacità di trascinare le folle che ha Re Silvio, ma per fortuna nostra con Idee pulite e buone. Le masse si sa seguono più la forma, che i contenuti. Nonostante tutto a me, per ora (dico per ora perchè in genere quando una cosa viene troppo amata dalla gente poi non piace più a me... Vale eccezione solo per Vasco Rossi!), Nichi piace molto (come ho già scritto, varie volte, su questo blog). Se potessi dargli un consiglio gli direi solo di tenere sempre sott'occhio l'Ego, perchè sicuramente è un uomo che farà strada e il peggior nemico di ogni grande Rivoluzionario è sempre sè stesso, la propria Anima che continuamente incensata rischia di dimenticarsi da dov'è partita e qual'è la sua vera Natura. Detto questo, credo e spero che la Puglia possa diventare il laboratorio per una nuova Sinistra, un nuovo Sud, una nuova Italia. Una Regione virtuosa in mezzo, per ora, al nulla. In conclusione, credo la riflessione più importante vada rivolta all'astensionismo. E' un dato grave, molto grave. E ancora più che grave è triste. Badate bene, non è solo un astensionismo rivolto alla politica. E' il segno evidente di un disincanto crescente, di una sfiducia, di un disinteresse, di una RASSEGNAZIONE generali. Siamo in un periodo storico brutto, anzi pessimo, dove impera la corruzione... Dove tutto sembra non reggere, dove i nostri giovani sono talmente vuoti e SOLI da mettere a rischio la loro Vita giocando su un'autostrada, giocando ad evitare le macchine sfreccianti. La Politica di questo dovrebbe ragionare e preoccuparsi, non di un candidato o l'altro o di una percentuale in più o in meno. Stiamo perdendo di vista l'Essenza della Vita. La Politica da qui, e solo da qui, deve ripartire, dall'Anima dell'Uomo e della Società, dal basso... Proprio perchè Politica è (o meglio sarebbe) ciò che "governa la Vita". Bisogna quindi, necessariamente, ricreare una Società pulita e solidale. Altrimenti il Vento, il Vento della Vita, quello più importante rispetto a tutti gli altri che muovono di qua e di la l'Essere Umano, rischia davvero di smettere di soffiare. Eppure io dico che, nonostante tutto, il Vento soffia ancora... Anima Blu

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