martedì 22 maggio 2012

Segnali preoccupanti...


Abbiamo vissuto uno dei fine settimana più drammatici della storia degli ultimi anni. Nel contesto di un clima già ampiamente teso, si sono uniti due eventi “eccezionali”: l'attentato a Brindisi, e il terremoto nel nord Italia... Uno figlio della malvagità umana, l'altro figlio del “destino” (destino fino ad un certo punto, perchè quando crollano due capannoni “moderni” in testa ai “soliti” operai non è opera del destino). E' molto raro (per fortuna) che Destino e malvagità umana si uniscano in questo modo così ravvicinato e potente... Quanto è successo può avere l'unico effetto positivo di ricordarci quanto fragile e preziosa sia la Vita umana. Guardando in tv le immagini di disperazione e di panico, provenienti sia dall'Emilia che da Brindisi, ho pensato una cosa (devo ammettere che la penso ogni volta che accadono eventi tragici di così importanti dimensioni): l'essere umano si crede potente ed invincibile.... Crede di poter dominare tutto e tutti, di essere la più forte forma vivente dell'Universo... In realtà, poi, quando arrivano eventi di questo genere, diventa immediatamente preda impotente del panico... La Verità è che siamo solamente dei piccoli topolini, rinchiusi in una grande gabbia: ci diamo delle arie, facciamo i gradassi (dentro la nostra comoda gabbietta), ma alla fine basta un piccolo “soffio di vento” per farci scappare in ogni direzione. Dovremmo ricordarcelo un po' più spesso. Dovremmo, sopratutto, ricordarcelo tutti i giorni, quando non c'è nessuna tragedia ad “imporci” di dover riflettere.

Il terremoto, pur nella sua gravità, rientra nell'ordinarietà della Vita umana (solo rimane inconcepibile come, ogni volta, debbano morire delle persone. Quando ci decideremo ad investire nella messa in sicurezza degli edifici nel nostro Paese? Non è più accettabile che ad ogni scossa un po' più forte ci siano delle vittime, o che vadano distrutti secoli di storia, di arte e di cultura). L'attentato a Brindisi, invece, è un segnale che gela il sangue nelle vene. E' la prima volta nella storia del nostro Paese che viene attaccata una scuola in questo modo. Nemmeno negli anni di piombo, o nel periodo delle stragi, si era mai arrivati a tanto. Com'è ovvio che sia (anche se, a mio avviso, un po' troppo frettolosamente), il pensiero è andato immediatamente al riacutizzarsi di vecchie strategie terroristiche o al risveglio delle cosche mafiose. Ora che le indagini paiono andare verso altre direzioni (del resto, fin dall'inizio, pareva un po' strano che le Br o la mafia si fossero “ridotti” a dover far esplodere tre bombole di gpl in un'anonima scuola brindisina), le nostre coscienze si sono un po' più tranquillizzate (pur rimanendo, come logico, molto scosse). Personalmente, però, credo che QUALUNQUE sia la matrice di questo attentato dovremmo essere seriamente preoccupati. Se si trattasse di mafia o terrorismo, va da sé quanto sarebbe grave. Se, però, come sembra, si trattasse del gesto di un folle isolato, sarebbe altrettanto preoccupante. Intanto perchè i gesti dei folli (i gesti così plateali e “pubblici”), sono sempre figli del contesto sociale in cui maturano. Chi lanciò la statuetta a Berlusconi, lo fece in un periodo in cui (a torto o a ragione) c'era un clima sociale molto teso nei confronti dell'ex premier. Chi qualche mese fa sparò ai senegalesi per le vie di Firenze, lo fece perchè alimentato da una continua e mai terminata campagna razzista nei confronti degli immigrati (idem vale, seppur con caratteristiche diverse, per Breivik in Norvegia). Insomma, in questo genere di situazioni, si uniscono sempre i problemi mentali del singolo con il contesto sociale dell'insieme. Per questo motivo affermo che se l'attentato di Brindisi è frutto di un matto isolato è preoccupante tanto quanto qualcos'altro. E' preoccupante perchè ci può essere un matto a Brindisi, come in qualunque altra città. E' preoccupante perchè in Italia mai nessuno si era messo a piazzare bombe davanti alle scuole (come del resto, mai nessuno si era messo a sparare per le vie di una città a tutti i neri che incontrava... Questo genere di stragi, che potremmo definire “all'americana”, da noi non erano mai accadute!?)! Il punto è che nel nostro Paese si sta creando un'aria davvero irrespirabile. Chi ci governa (e indirettamente anche noi singoli cittadini), non ci rendiamo conto di quanto stiamo scherzando col fuoco. In Italia è GIA' confezionata una bomba potentissima ed inarrestabile, a cui manca solo una miccia per deflagrare... Quella miccia si può chiamare terrorismo, guerra civile, o matti isolati. E' ora di abbassare davvero tutti quanti i toni (che non significa “arrendersi”, ma significa lottare nel modo giusto per evitare di soffiare sull'inutile fuoco della tensione sociale), e di cambiare immediatamente direzione (sopratutto chi ci governa). E' ora di farlo adesso, senza più scuse o rimandi... Altrimenti qualcun'altro, oltre agli esecutori materiali, avrà sulla coscienza tutti i morti innocenti di questo nostro Paese (studenti, operai, imprenditori, immigrati... e chiunque altro verrà...).

Un abbraccio a tutti,
Anima Blu

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