mercoledì 30 giugno 2010

L'arroganza dei Padroni...




Sapete, cari amici, ero indeciso se intitolare questo articolo "La deriva" o "L'arroganza dei Padroni". Ho optato, come vedete, per la seconda. "La deriva" non sarebbe stata male... Perchè ci siamo in una deriva, oh altrochè. Una deriva sotto innumerevoli punti di vista: sociale, politica, economica. "L'arroganza", però, esprime molto meglio ciò che, a mio avviso, stiamo vivendo nelle ultime settimane. E Padroni, direte voi, Padroni cosa c'entra? "L'arroganza dei Padroni", già... L'arroganza di gente come quella nelle foto qui sopra. Padroni, che siano essi a capo di una grande azienda, o seduti sugli scranni di un Parlamento che, grazie ad un Presidente del Consiglio - imprenditore, si è ormai trasformato in una azienda a proprio TOTALE USO E CONSUMO. Vergogna!
"Una mattina... Mi son svegliato... Oh Brancher, ciao! Brancher, ciao! Brancher, ciao ciao ciao!
Una mattinaaaaaaaaa... Mi son svegliatooooooooooo... Ed ho trovato un nuovo Minister!"
Vi piace questa nuova versione di "Bella ciao", creata dal sottoscritto? Eh si, perchè è andata proprio così. Un giorno accendo il telegiornale e scopro non solo che abbiamo un nuovo Ministro, ma lo vedo addirittura mentre sta già giurando davanti a Napolitano! Incredibile, penso, devono aver attivato un nuovo servizio che si chiama FastMinister! Eh si, c'è da ridere per non piangere! A parte gli scherzi, è molto grave quello che è successo. Primo perchè non è sopportabile che si nomini un Ministro e lo si porti direttamente a giurare dal Capo dello Stato, senza che la popolazione sappia nulla. Per Dio, i politici sono nostri dipendenti e non è accettabile che facciano quel cazzo che vogliono! Possibile che questo sacrosanto Principio non indigni più nessuno? Secondo motivo: si nomina un nuovo Ministero, quindi con nuove spese importanti, proprio mentre Tremonti vara una manovra di sangue e lacrime (ma Berlusconi, fino qualche mese fa, non diceva che la crisi era finita? Sbaglio? Anzi, per essere più precisi sosteneva addirittura che la crisi non esisteva... Pura e semplice invenzione giornalistica! Dopo poco ecco che, bum, arriva la mazzata! Mazzata che, ovviamente non va a colpire i ricchi e quelli che evadono le tasse, tasse che se venissero recuperate basterebbero ampiamente a coprire i costi della manovra, ma come sempre abbatte la sua scure su tutto ciò che rientra nel capitolo SERVIZI DELLO STATO AI CITTADINI)... Ministero del nulla, tra l'altro (anche qui, la materia andrebbe regolata: i Ministeri dovrebbero essere fissi, prestabili, non modificabili dalla legislatura di turno... Far si che la creazione di un nuovo Ministero sia possibile solo nel caso di comprovate ed oggettive necessità). La situazione è terribilmente assurda, rappresentanti del Pdl che di fronte alle telecamere non sanno rispondere alla domanda su cosa si debba occupare il signor Brancher nella veste di Ministro. Pessima figuraccia del Governo, calano i consensi, ma non più di tanto (in questo Paese drogato che, ormai, digerisce qualunque porcata). E' evidente che è stato messo li solo per consentirgli di usufruire del legittimo impedimento. Infatti, dopo qualche giorno, zitto zitto e quatto quatto (forse pensava, o sperava, di passare inosservato) il neo-Ministro chiede di usufruire dello scudo legislativo nel processo che lo vede imputato per la scalata ad Antonveneta. Che vergogna, che squallore, che ARROGANZA! Una vera e propria presa per il culo verso tutti gli italiani! L'ennesimo verme che crede che lo Stato sia un servizio a proprio uso e consumo... E d'altronde, da parte sua, Brancher ha pure ragione: lo fanno tutti, perchè non posso farlo io? Non gli si può dare torto, Silvio docet! Solo che lui era palesemente stronzo, persino Napolitano (fra un sonnellino e l'altro) se n'è reso conto! Passo indietro, inevitabile. State tranquilli, però, che un modo per scamparsela dai tribunali lo troverà lo stesso. Come pure il signor Dell'Utri, condannato a 7 anni... Credete si farà un solo giorno al fresco? Ma nemmeno per sogno. Marcello Dell'Utri, altro Padrone arrogante che ha avuto la faccia di dire, nel giorno in cui è stato condannato, che il mafioso Mangano è un eroe. Un eroe perchè è stato zitto, e non ha tirato in ballo lui e il compagno di merende Silvio. Nella tradizione mafiosa chi parla viene considerato un traditore, chi sta zitto un eroe. Forse non c'era nemmeno bisogno di processarlo Dell'Utri per capire che prova quantomeno delle simpatie per le abitudini di certi clan.
"E poi... E poi... E poi sarà come morire" cantava Giorgia.
E poi? Poi c'è l'arroganza dei Padroni, quelli veri (non quelli che si sono auto-proclamati Padroni della nazione Italia), quelli chiamati così dalla notte dei Tempi, i Padroni delle fabbriche. Padroni tipo il signor Marchionne, capo di un'azienda vanto per il nostro Paese nel Mondo: la Fiat. E cosa fa questo Padrone, capo dell'azienda Fiat, vanto d'ITALIA? Dice ai lavoratori, ITALIANI, che o accettano tutto quello che vuole lui oppure li manda a 'fanculo e porta le Panda a produrre in POLONIA! Ecco, questo è il vanto della nostra Italia. Si fanno belli all'estero con il marchio Fiat, stringono accordi in giro per il Mondo, firmano contratti in America con la General Motors e intanto agli italiani... Cosa dicono? Dicono che non devi più rompere le palle, che il diritto allo sciopero è praticamente saltato, che nominano una sorta di commissione inquisitrice per mandarti a casa se non ti comporti esattamente come piace all'azienda. E' molto grave quello che è successo a Pomigliano d'Arco, un passo indietro di centinaia di anni. E' un accordo (accordo, imposizione diciamo) che se rimarrà valido spianerà la strada ad un nuovo e tremendo modo di concepire il lavoro. Vedete, cari amici, la corda del mercato si è troppo tirata ed ora per far si che non si strappi stiamo andando verso un ritorno al lavoro quasi senza diritti. Stiamo andando, se non ci siamo già, praticamente verso il delirio. Gli imprenditori, che se c'è da far sacrifici non mettono certo in ballo i loro guadagni, pretendono dai lavoratori regole non negoziabili e fuori da qualunque contesto di Paese democratico e civile. Se s'iniziano a far deroghe ai contratti collettivi su temi così delicati, lasciando ad ogni impresa la libertà di stabilire autonomamente la propria regolamentazione (senza alcuna trattativa fra le parti), è la fine. E' la fine dei sindacati, che a questo punto non hanno più alcun senso di esistere (Cisl e Uil da un pò di tempo, ormai, si sono svendute ai Poteri forti. Vergogna! Resiste solo la Cgil, seppure al suo interno anche lei sia parecchio frantumata). E' la fine della presenza dello Stato a tutela del cittadino più svantaggiato (in questo caso il lavoratore), è la fine di qualunque Statuto, è la fine della Costituzione. C'è stata poca protesta nei confronti dello scempio che vogliono compiere Marchionne e compagnia bella, non si comprende la pericolosità di questo punto 0 da cui si vuol far ripartire il lavoro. Ripeto, non è tanto l'Accordo in se ma più di tutto ciò che rappresenta e può rappresentare in un futuro non troppo lontano. Il referendum, come ovvio, ha premiato la Fiat (è evidente che, posti di fronte ad un ricatto di questo tipo, i lavoratori scelgano quello che per loro è il "male minore"). Il fronte del NO, comunque, ha avuto un ottimo risultato. Risultato che non mi aspettavo, e che mostra come abbiano votato contrari operai anche non della Fiom (in quello stabilimento i tesserati Cgil sono poco più di 600). Spero Marchionne si ravveda, ma la vedo dura. Probabilmente, con un'opposizione così ampia (Fiat contava e voleva un plebiscito praticamente unanime, per non avere poi casini lungo il percorso), l'Accordo salterà e le Panda si faranno in Polonia... Successivamente verranno vendute e vantate in tutto il mondo come made in Italy, alla facciazza dei lavoratori ITALIANI, cornuti e mazziati. L'affare Pomigliano insegna, a mio avviso, come, con la grande precarietà in cui tutto il Mondo è immerso, l'unica garanzia rimasta sia (nonostante tutto) la centralità dello Stato. Saltata quella, ognuno nel suo piccolo (per modo di dire) può crearsi uno staterello dittatoriale in cui le regole le stabilisce lui. Occhio quindi (e mi rivolgo all'opposizione) ad applaudire con tanta foga al federalismo. Un federalismo vero, solidale, potrebbe anche funzionare ma con questa gente al Governo rischia di diventare lo sfaldamento completo dello Stato... La creazione di tanti piccoli staterelli egoisti, a scapito (come sempre) dei più poveri.
Il filo conduttore di questo articolo è stata la mia profonda indignazione verso coloro che detengono il Potere (di qualunque tipo esso sia) e verso l'arroganza che mostrano ormai senza più nemmeno un filo di pudore. Desidero concludere associando alla mia indignazione quella dell'amico Renzo, il quale mi ha mandato questa piccola riflessione:

"ORA BASTA DAVVERO!!!! Dobbiamo fare in modo che questi attacchi alla Costituzione e ai Valori su cui si fonda finiscano. Ho parlato di questa questione con un ex ministro, ora all'opposizione, mi ha chiaramente detto che la situazione è molto grave e che se non ci svegliamo la Democrazia in Italia corre gravissimi rischi. Io sono veramente molto preoccupato.
Questi " signori" propongono leggi e provvedimenti ad personam con un'arroganza che non ha precedenti. E il fatto grave è che anche l'opposizione e lo stesso Napolitano, a mio parere, non assumono una posizione di netta e definitiva condanna. Insomma, devono dire ufficialmente a tutti i cittadini italiani: ORA BASTA, ORA BASTA DAVVERO!!!! Avrei una proposta, io: aggiungerei in fondo al testo dell'inno nazionale ADESSO BASTA. Quindi, si canterebbe così: l'Italia chiamò si ORA BASTA. Fammi sapere che cosa ne pensi. Un'altra cosa voglio dirti. ADESSO BASTA credo potrebbe anche essere un ottimo nome e slogan di un partito o movimento di vera opposizione."
Condivido in pieno la tua preoccupazione, caro amico. La modifica all'Inno d'Italia può significare, simbolicamente, il ritorno ad un patriottismo vero. Come dicevo prima, tutti quei signori che vanno in giro per il Mondo a riempirsi la bocca di paroloni d'Amore verso il nostro Paese in realtà dimostrano, nelle loro azioni, di tenerci ben poco alla Nazione che li ha cresciuti. Gli italiani stessi credo, in realtà, non amino molto l'Italia. Affidarla a gente come Berlusconi è come dar da bere ad un alcolista. Un suicidio, praticamente. Non credo ci sia bisogno di fondare un nuovo Partito, penso che gli strumenti per consentire alla Sinistra di fare ed essere vera opposizione ci siano tutti. Manca, in alcuni movimenti (uno a caso: Partito Democratico), proprio quello slogan che dici tu Renzo: ADESSO BASTA. Manca la Forza e la Determinazione di capire che, almeno in questo momento, essere moderati a tutti i costi non serve a un benemerito cazzo. In questo momento di grave crisi per il Paese occorre essere UNITI, DURI, e DECISI. Occorre fermare il prima possibile la deriva del berlusconismo, altrimenti (come dico sempre) fra 10-20 anni ci ritroveremo a fare i conti (come pugili suonati) con i danni irreversibili provocati dal mal governo del nano di Arcore. Auguri, Italia! Anima Blu

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